"Madonna con Bambino" di J. da Montagnana

Madonna con Bambino di Jacopo da MontagnanaQuesto stupendo affresco della Madonna con bambino tra Gioacchino e Anna, è posto nel secondo pilastro a sinistra della navata principale nella Basilica del Santo a Padova ed è attribuito ad un grande artista, Jacopo da Montagnana, che lo realizzò nel 1494, su commissione del Vescovo Grassetto per la grazia della sua nomina.

Lunedì 2 febbraio 2015 inizierà il restauro dell’affresco commissionato dalla Veneranda Arca di S. Antonio.

Il restauro sarà eseguito dalla restauratrice padovana Monica Vial, che nel 2014 ha già prestato la sua opera in Basilica per i restauri di altre due opere mariane (Madonna del Pulpito e Madonna con Bambino attribuita al Guariento).

L’intervento di restauro è sponsorizzato dalla Bios Line, azienda tutta italiana, con sede a Ponte San Nicolò, specializzata nella ricerca, produzione e distribuzione di prodotti a base fitoterapica per il benessere e la cura della persona. Paolo Tramonti, Amministratore Unico di Bios Line, ha così spiegato la scelta: “Sono felice di poter contribuire a riportare alla sua originale bellezza questo straordinario affresco. Credo sia veramente importante che le aziende private si impegnino per preservare la nostra ricchezza artistica cui è legata l’immagine dell’Italia nel mondo. La valorizzazione del patrimonio culturale italiano può costituire un importante motore per la ripresa economica che tutti ci auguriamo”.

Il prof. Leopoldo Saracini della Presidenza dell’Arca del Santo descrive così le caratteristiche storiche e artistiche di quest’opera: “ l'affresco raffigura la Madonna adorante il Bambino Gesù tra S. Gioacchino e S. Anna (...ossia "i nonni") genitori di Maria. Vi compare genuflesso, con un lungo cartiglio in mano, il committente - P. Antonio Grassetto - padovano, frate nel vicino convento del Santo, divenuto vescovo titolare di Làmpsaco (+1516) . L'affresco è databile al 1494 ed è comunemente attribuito a Jacopo PARISATI da Montagnana (Montagnana, 1440/1443 – Padova, 1499).

Jacopo, ancora adolescente, si trasferì a Padova per imparare il mestiere nella bottega di tal Francesco Brazalieri, un pittore bolognese poco conosciuto. Ma certamente Il suo punto di riferimento più grande ed importante fu il padovano Andrea Mantegna, che tra il 1457 ed il 1459 dipinse a Padova la pala per l'altare maggiore della basilica di San Zeno di Verona, dopo aver realizzati gli affreschi della Cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani . Jacopo da Montagnana fu membro della corporazione dei pittori padovani dal 1469 . Fu un artista molto attivo eseguendo dipinti nelle chiese e nei conventi del padovano, ma quelli che sono considerati i suoi capolavori sono gli affreschi tuttora conservati nel Santuario di Monteortone, ad Abano Terme, e la decorazione della Cappella Barozzi del Palazzo Vescovile, oggi inserita nel Museo Diocesano di Padova. L'affresco votivo inserito sull'intradosso di un pilastro sul lato sinistro della navata centrale è da ritenersi contemporaneo al ciclo pittorico - purtroppo perduto - che il Parisati realizzò per decorare il Chiostro del Noviziato costruito tra il 1474 ed il 1482.”

VGianni Berno Presidente capo dell’Arca del Santo sottolinea che “l’attenzione e la generosità di benefattori e sponsor – come in questo caso la Bios Line - sono di fondamentale importanza per poter attuare numerosi e prestigiosi interventi di restauro in Basilica del Santo; moltissime in effetti sono le opere che hanno bisogno di interventi di pulizia e di restauro conservativo. Ogni volta che completiamo un restauro tanta è la soddisfazione che registriamo per avere restituito bellezza, colore, capacità di trasmettere emozioni e forti e profondi sentimenti da parte di un’opera d’arte, concepita per accompagnare il cammino di fede dei tantissimi pellegrini e turisti che vengono a visitare la tomba del Santo a Padova. Lo sponsor o il benefattore che sostiene un restauro ha la consapevolezza e ritengo la soddisfazione di aver restituito alla Basilica un’opera di grande pregio ed intensità, ma che prima dell’intervento passava del tutto inosservata a causa delle polveri e delle stratificazioni presenti che la oscuravano. Ci auguriamo che questa generosità continui ad essere contagiosa, per mantenere e migliorare di anno in anno con il contributo di tanti la Basilica che accoglie da sempre le spoglie mortali di sant’Antonio.”

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