La pala d’altare, olio su tela, raffigura il Poverello d’Assisi mentre inginocchiato devotamente sul monte della Verna, correndo l’anno 1224, riceve le sacre stimmate impressegli da un angelo serafino, opera del 1796 di Antonio Tentori.
L’opera, che presenta la scena analogamente a quanto effigiato da Giotto nel ciclo di affreschi in Assisi, assume significato se si considera che gli ascritti all’Arciconfraternita possono ancora oggi ottenere il dono dell’Indulgenza Plenaria anche il 17 settembre ovvero nella Commemorazione liturgica dell’impressione delle Stimmate a San Francesco d’Assisi. Tale privilegio fu trasferito alla Confraternita antoniana dall’Arciconfraternita delle Sacre Stimmate di Roma alla quale fu aggregata il 28 maggio 1716.
Tre anni dopo l’aggregazione la confraternita cominciò a celebrare la festa delle Stimmate con messa cantata, predica e benedizione con una solennità tale da indurre il popolo a dare alla confraternita ed all’oratorio il titolo “delle Sacre Stimmate”. Anche al presente il periodo compreso trala Festa delle Stimmate il 17 settembre e quella di san Francesco il 4 ottobre è spesso dedicato ad appuntamenti culturali con i qualila Confraternita intende onorare il proprio compatrono.