Messaggero Feb 2017

Gli States e il razzismo, l’inverno demografico del Bel Paese, il bilancio dei progetti di sviluppo della Caritas Antoniana tra le novità dell'edizione nazionale del «Messaggero di sant'Antonio» di febbraio.

Nel 2017 si ricordano i 500 anni di due eventi molto importanti e difficili per la storia della Chiesa: la Riforma luterana e la divisione dell’ordine francescano in frati minori della regolare osservanza e frati minori conventuali. «Non potrebbe essere anche l’occasione per una lettura diversa, meno negativa, forse più evangelica, delle vicende di quegli anni?», si domanda il direttore fra Fabio Scarsato nell’editoriale “La grazia delle divisioni”.

A firmare il dossier dal titolo “Usa, il razzismo abita (ancora) qui?” è Gianni Riotta. L’attualità conferma che c’è ancora molta strada da fare negli States sul versante integrazione, nonostante più di un secolo e mezzo fa Lincoln abbia decretato che in una democrazia il razzismo è inaccettabile. Il noto giornalista e conduttore indaga da dove nasca questo fenomeno e come mai l’America ancor oggi debba farci i conti. Ad accompagnare il servizio le foto d’autore di Carrie Mae Weems tratte dal volume Kitchen Tables Series: la fotografa, giocando sulla serialità e sull’uso del bianco e nero, sfrutta la dimensione del quotidiano per parlare di integrazione e diritti. Una scelta iconografica che diventa un dossier nel dossier.

In “Natalità, ci vuole coraggio” Alberto Friso analizza l’inverno demografico, praticamente il calo delle nascite soprattutto a livello italiano. Un trend in discesa iniziato gradualmente già negli anni Settanta, ma che dal 2008 sta registrando un vero e proprio crollo. Per fermarlo c’è bisogno del coraggio della politica, per seri interventi di sostegno alle famiglie, ma anche del coraggio delle coppie. Serve una risposta a tutto tondo, come ha spiegato al «Messaggero» anche il presidente del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo.

Giulia Cananzi in “Costruire la squadra” approfondisce il bilancio 2016 della Caritas Antoniana: 124 progetti in 40 Paesi del mondo per un totale di 2 milioni e 640mila euro investiti. Con un cambio di passo nella strategia: la maggior parte dei progetti realizzati sono stati a favore delle comunità rurali, nelle quali, secondo l’Ifad (Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo), si concentrano i tre quarti degli 800 milioni di persone in estrema povertà nel mondo. L’obiettivo è stato quello di favorire un autosviluppo partecipato e sostenibile.

Simon Caldwell, collaboratore del «Messenger of Saint Anthony», l’edizione inglese del mensile antoniano, racconta la vicenda umana di Paul Bhatti, fratello del più noto Shahbaz, ministro per gli Affari delle minoranze ucciso in Pakistan nel 2011 dagli estremisti islamici. Paul ha raccolto l’eredità del fratello e l’articolo “Lottando per la giustizia” spiega come e perché.

Norina Ventre, conosciuta come «Mamma Africa», è la protagonista dell’articolo “Un piatto caldo per i miei immigrati” di Claudio Zerbetto. Da almeno due decenni la donna, oggi quasi novantenne, assiste i molti immigrati che ogni anno raggiungono Rosarno, in Calabria, per la raccolta di pomodori e agrumi, spesso in condizioni di lavoro e di vita disumane. Una dedizione che le ha valso alcuni mesi fa il titolo di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica. Onorificenza che lei commenta così: «non ho fatto nulla di strano, soltanto il mio dovere».

Con questo numero, infine, si entra nel vivo delle pagine di catechesi dedicate alle emozioni. Tema di questo mese è la rabbia. Chiara ed Edoardo Vian, coniugi referenti dell’Oasi Famiglia di Camposampiero, realtà che si occupa di accompagnamento e animazione della realtà familiare, con un occhio di riguardo per le coppie e famiglie in crisi, raccontano e commentano la storia di una giovane donna e della sua collera, nata e covata in famiglia, e di come l’ha superata. Il tema viene letto in chiave antropologica dalla psicoterapeuta Nicole Janigro, in chiave biblica dal teologo Gianfranco Ravasi e attraverso una graphic novel di Elisabetta Benfatto.

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